giovedì 30 marzo 2017

David di Donatello 2017, lo specchio del cinema italiano contemporaneo


Il 27 marzo sono stati consegnati i David di Donatello, il premio, arrivato alla sua 61° edizione, che l'Accademia del cinema italiano conferisce ai suoi esponenti più meritevoli.
L'anno scorso ha trionfato Lo chiamavano Jeeg Robot di Gabriele Mainetti, con ben 8 statuette, film che ha segnato una svolta del cinema italiano verso il film di genere, un'assoluta novità nel nostro panorama cinematografico.
Quest'anno ad essere premiato è stato senza dubbio il coraggio e la trasgressione, quella del proporre un film ambientato nel mondo delle gare automobilistiche come Veloce come il Vento di Matteo Rovere (6 statuette), quella di girare un film, anche a basso budget, partendo da un'idea davvero originale, quella di due gemelle siamesi che si ritrovano ad essere viste come un fenomeno da circo alle feste di matrimonio in Campania come Indivisibili di Edoardo de Angelis (5 statuette) o il coraggio delle due protagoniste, pazienti fuggiasche di un'ospedale psichiatrico, di La pazza gioia di Paolo Virzì (5 statuette).

martedì 28 marzo 2017

La Bella e la Bestia, è una storia sai....


E' la seconda recensione che scrivo su La Bella e la Bestia, la prima non mi convinceva troppo, l'avevo fatta troppo lunga. Il motivo è semplice, so troppe cose su questa storia e poi voi rischiavate di pensare: “Si, ma a me cosa me ne frega di sapere che la storia è stata pubblicata in Francia nel 1757 e scritta da Madame Leprince De Beaumont? O, che il cartone uscito nel 1991, è stato nominato per un sacco di premi Oscar tra il quale miglior film? O che per la prima volta la Disney, aveva usato la computer grafica? E ancora che la scena finale del ballo riprende lo stesso ballo della Bella addormentata nel bosco? E, per concludere, che la Bestia altro non rappresenta che la visione sessuale delle giovani donne, che vedono il sesso come qualcosa di animalesco, prima del matrimonio, perchè non ricevono un'educazione sessuale dai genitori?” Niente, ma io ve le dico lo stesso, perchè vi voglio bene e condivido con voi delle notizie che potrebbero salvarvi in alcune discussioni. Ma voi mi direte, “Si ciccia, ma vieni al dunque, è bello?”.

domenica 19 marzo 2017

Zootropolis, dove gli animali siamo noi!




Partiamo dal presupposto che il metro di giudizio (parziale, poi vi dirò perchè) utilizzato è quello di un bambino di quasi quattro anni: mio nipote. Ultimamente io e il mio “ragazzo” ovvero mio nipote, ci guardiamo qualche cartone assieme. Unisco l'utile al dilettevole: divano, coperta, serpenti – che sarebbero i miei piedi con i calzini – pop corn e filmetto. Con Zootropolis, però, qualcosa è andato storto, una parte del film lo ha terrorizzato a morte e quindi ho dovuto spegnere. Quindi io e la Nini (la gatta), ce lo siamo dovute guardare a casa nostra, senza pop corn questa volta, altrimenti li vuole pure lei e ad un gatto i pop corn, non fanno proprio bene.

giovedì 16 marzo 2017

T2 Trainspotting

SPOILER per chi non avesse mai visto Trainspotting.
Alla fine di Trainspotting (1996), la scelta di Marc Renton lo portava lontano da Edimburgo, dall'eroina e dai propri amici, dopo vent’anni ritorna a casa.

Sono molto affezionata a Trainspotting e dopo vent’anni mi sono trovata a guardare il tirare le somme di questi quattro uomini. Sin dal trailer si capisce che T2 non ha la ruvidità fotografica e la povertà di mezzi di Trainspotting; i vent’anni passati hanno portato fama e premi al cast e fondi per fare un seguito. Danny Boyle ha dovuto trovare delle soluzione per non rifare se stesso (intervista su Film TV n. 8 del 21/02/2017).

mercoledì 15 marzo 2017

Man in the Dark. Non svegliare il can che dorme



Man in the Dark è un horror thriller di Fede Alvarez uscito nelle sale italiane lo scorso settembre. Il titolo originale, Don't breathe, cioè “non respirare”, oltre a suggerire la condizione dei protagonisti che devono stare attenti a non fare il minimo rumore, nemmeno quello del loro respiro, anticipa lo situazione in cui cadrà lo spettatore durante la visione del film: uno stato d'ansia che toglie il fiato! A tal proposito mi permetto di aggiungere che non condivido la scelta di non mantenere il titolo originale, senza ombra di dubbio più pertinente. 

venerdì 10 marzo 2017

The Crown - Una serie originale Netflix



Realizzata da Peter Morgan per Netflix, si tratta di una serie incentrata sulla vita della Regina Elisabetta II.
La prima stagione è stata pubblicata il 4 novembre 2016 sulla piattaforma Netflix, in tutti i paesi, e si compone di 10 puntate da circa un'ora l'una.
La sigla lascia presagire l'atmosfera: vediamo un corona che a poco a poco prende forma accompagnata da un'inconfondibile composizione di Hans Zimmer, le forme cesellate acquistano le sembianze di una gabbia dorata, il tutto immerso in un'oscura nebbia.
In queste prime puntate assistiamo alle vicende dei maggiori componenti della casa reale, partendo dal matrimonio fra Elisabetta e Filippo Mountbatten, descrivendo le conseguenze dell'ascesa al trono sul loro rapporto. La sceneggiatura ha il pregio di trovare un buon equilibrio e non avvicinarsi troppo ad Elisabetta: alcuni aspetti del suo carattere rimangono celati e rimane sempre qualcosa di non detto. Intuiamo il peso della responsabilità e quella malinconia che ad un certo punto la protagonista non potrà più esprimere a parole.

mercoledì 8 marzo 2017

Festa della donna: i consigli delle FilmLovers!


La “redazione” di FilmLovers è tutta al femminile! Abbiamo deciso di festeggiare l’8 marzo, con le nostre lettrici, consigliando i nostri film preferiti da guardare con le amiche (le protagoniste? Ovviamente tutte donne!)

Laura Perrotti consiglia:
Mamma Mia!, Phyllida Lyoid, 2008

Tratto dall’omonimo musical con le canzoni degli ABBA, Mamma Mia! parla di un matrimonio da fare e di tre possibili padri per la sposa, ma soprattutto dell’amicizia tra donne e dell’amore di una madre per la propria figlia.
Lo consiglio innanzitutto per la colonna sonora su cui scatenarsi (siamo tutte un po’ Dancing Queen) e anche per le bellissime interpretazioni del cast femminile, prima tra tutte Meryl Streep.

domenica 5 marzo 2017

Arrival



Cercherò di sintetizzare le mie idee su Arrival: Arrival è un film di fantascienza con alieni ma non solo.
Ci sono alcuni ingredienti del film che mi fanno tanto amare Arrival: sono Amy Adams e la sua performance, il limbo di spazio creato per dialogare con gli alieni e la colonna sonora.
Denis Villeneuve ha avuto la fortuna di avere Amy Adams come protagonista del film, il film è incentrato su di lei; le sue capacità, la sua fisicità e le sue espressioni creano le emozioni del film, l’empatia tra lei e la macchina da presa è totale. Il fulcro del film è proprio il coraggio di questa linguista che per prima si “sveste” per presentarsi agli alieni come un essere umano.
Lo spazio d’incontro tra noi e loro è ispirato ai lavori dell'artista James Turrell e la musica ambient di Johann Johannsson, crea “un’estetica degli spazi emozionali” nuova per un film di fantascienza.
E si, ci sono anche gli alieni.