Il 14 febbraio, dopo una
parentesi americana, ritorna in Italia Gabriele Muccino con A casa tutti bene (in realtà era già
tornato con Baciami Ancora e
parzialmente con L’estate addosso). Per
questo ho deciso di fare un breve ripasso del primo Muccino, quello del
turbamento emotivo, dei sentimenti urlati, dei tradimenti, delle corse infinite
verso l’amore.
Partiamo con Ecco Fatto il suo primissimo lungometraggio, uscito nel 1998.
Al centro di questo film c’è uno
dei temi più presenti nei film di Muccino, il tradimento. In particolare in Ecco fatto c’è come un focus sulla
gelosia.
Il protagonista è Matteo (Giorgio
Pasotti), che nella lavanderia dove lavora con l’amico Piterone (Claudio
Santamaria) racconta ad alcuni clienti la sua esperienza in fatto di gelosia.
Nella lavanderia inizia così uno scambio di opinioni tra i due ragazzi e i vari
clienti.
Matteo racconta di quando, ancora
liceale, s’innamora di Margherita (Barbora Bobulova), tre anni più grande di
lui, straniera, in un periodo in cui l’Italia era molto meno “cosmopolita” di
oggi (è importante sottolinearlo, non perché lo voglia io, ma perché nello
stesso film viene sottolineata questa cosa).
“Lei è diversa, è straniera, ha una cultura differente”, il fatto che
Margherita sia “diversa”, fa sì che sia emancipata: lavora, ha un appartamento
esce con gli amici e non vuole rendere conto a Matteo, Il tipico ragazzo
italiano, che invece di farsi complice in questa relazione, diventa quasi un
padre.
Matteo nella coppia parte “svantaggiato”:
è più giovane, geloso, studia al liceo, vive con il padre, i suoi sono
divorziati, la madre li ha lasciati perché il marito la soffocava. Matteo non
potrà che essere un ragazzo con un forte complesso d’inferiorità e di conseguenza
ossessivamente geloso, di Margherita. I due nel bel mezzo di questa passione
decidono di andare a vivere assieme; Matteo non lascerà la scuola ed inizierà a
lavorare? no, lui andrà a vivere con lei e si farà mantenere dal padre.
A Muccino il tradimento, la
gelosia piacciono. C’è qualcosa di nuovo in questo film, che prima non c’era
nel cinema italiano? No, nulla di nuovo, però fare un film di un’ora e mezza
sulla gelosia, l’ossessione, l’inganno ed il tradimento, in modo banale e far
rimanere il film tutto sommato godibile, possiamo dirlo: è stato bravo.
Questo film, a differenza degli
altri tre di cui parlerò, l’ho visto solo due volte, più di dieci anni fa ed
oggi. La regia è abbastanza banale, i dialoghi sono alquanto ripetitivi (e
simili anche ai film successivi), le dinamiche saranno le stesse che verranno
sviluppate negli altri film, con quasi tutti gli stessi attori, con la
differenza che nel tempo gli attori sono migliorati, il budget a sua
disposizione è aumentato e anche l’esperienza del dirigere. Per tutto il resto
molti elementi rimarranno uguali.
Veniamo agli attori, quelli che
oggi conosciamo ed apprezziamo, recitano in maniera scattosa e in modo troppo
scolastico, si esprimono sempre in maniera ansiosa, immersi nella fretta di
voler dire troppe cose, troppo profonde in pochissimo tempo, non è il metodo
italiano questo, ma quello americano e a noi non riesce benissimo.
La prossima settimana racconterò
uno dei miei film italiani preferiti, Come te nessuno mai, credo già possiate
immaginare perché mi piace un sacco. Alla prossima!
P.S.: Io non so se posso dirvelo, però se cercate il film su Youtube, lo trovate e potrete vedere con i vostri occhi, quanto male recitava Pasotti. Tranquillo Giorgino, sei nei nostri cuori adesso, perché sei migliorato!
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