Pare
che ci sarà un seguito di Boris. Appena ho letto la notizia
ho urlato E DAI DAI DAI!!!
Chi
ha visto Boris lo sa, crea più dipendenza di Game of Thrones, non
puoi non amare i suoi personaggi e citare le loro battute
Boris è una
serie tv, ideata da Luca Manzi, andata in onda su Fox tra il 2007 e
il 2010 Quando uscì, si trattò di un format nuovo, per
durata (gli episodi durano circa 30 minuti) e soprattutto per la
trama, il sottotitolo è infatti La fuoriserie italiana.
Boris infatti
parodia il suo stesso genere; è ambientata sul set di un'ipotetica
fiction, Gli occhi del cuore, e racconta di cosa accade
durante le riprese.
Non vi è un vero e
proprio protagonista, ma possiamo individuare una figura centrale in
Alessandro (Alessandro Tiberi), stagista di regia – non a caso la
serie inizia il suo primo giorno di lavoro.
In Boris ci troviamo
di fronte ad una trama surreale che scivola spesso e volentieri in un
voluto grottesco, per amplificarne l'assurdità delle situazioni.
L'elemento portante
di questa serie tv è la sceneggiatura di Giacomo Ciarrapico, Luca
Vendruscolo e Mattia Torre; le situazioni e i dialoghi partono da un
universo diegetico quanto più reale (il set) per arrivare al
surreale (cosa accade ogni giorno durante la lavorazione), questo
procedimento parte dall'esasperazione degli stereotipi televisivi, a
partire da quelli della fiction italiana.
Ciò che più resta
impresso nello spettatore sono i dialoghi, talmente divertenti che
non si può non citarli a memoria (memorabili quasi quanto gli
straordinari di Libeccio).
Occhi del cuore,
la brutta
fiction su cui lavora la troupe, presenta molte delle pecche
dei grandi sceneggiati televisivi, la trama a volte nonsense –
possiamo vederne degli spezzoni che non creano una storia ben
precisa, l'uso di battute retoriche, una brutta fotografia e non per
ultima la recitazione “a cazzo di cane”.
I personaggi che
popolano il set sono a modo loro stereotipati, dal regista, Renè
Ferretti (Francesco Pannofino), agli attori Stanis (Pietro Sermonti)
e Corinna (Carolina Crescentini), fino agli stessi sceneggiatori
(Valerio Aprea, Massimo De Lorenzo e Andrea Sartoretti). Sono tutti
personaggi con atteggiamenti e battute ricorrenti tanto da diventare
dei veri e propri tormentoni, tutti tranne Alessandro, quasi un pesce
fuor d'acqua.
È proprio un pesce
che dà il titolo alla serie; Boris (Becker) è un pesciolino rosso
che il buon Renè porta sempre sul set per dargli ispirazione, può
sembrare un dettaglio insignificante che diventa molto di più (un
po' come succede nelle fiction).
Ciliegina sulla
torta è la sigla, cantata da Elio e le storie tese, in cui il cast,
in un palese playback canta ed ammicca alla telecamera come nelle
peggiori soap-opera.
Boris è ormai una
serie cult, tanto da essere paragonata a Twin Peaks (esistono pagine
geniali come “Ferretti cammina con me”,) e i fan non vedono l'ora di
urlare GENIO insieme al caro vecchio Renè.
"A parola d'ordine oggi è QUA..LI..TÁ!"
RispondiElimina*LA
Elimina... GENIO, ma poca qualità nel commento :p
Caro Anonimo, grazie per il commento! Ci fa sempre piacere avere riscontri e consigli dai nostri lettori. :)
EliminaE dai dai dai...