La Bella e la Bestia, è una storia sai....

E' la seconda recensione che scrivo su La Bella e la Bestia, la prima non mi convinceva troppo, l'avevo fatta troppo lunga. Il motivo è semplice, so troppe cose su questa storia e poi voi rischiavate di pensare: “Si, ma a me cosa me ne frega di sapere che la storia è stata pubblicata in Francia nel 1757 e scritta da Madame Leprince De Beaumont? O, che il cartone uscito nel 1991, è stato nominato per un sacco di premi Oscar tra il quale miglior film? O che per la prima volta la Disney, aveva usato la computer grafica? E ancora che la scena finale del ballo riprende lo stesso ballo della Bella addormentata nel bosco? E, per concludere, che la Bestia altro non rappresenta che la visione sessuale delle giovani donne, che vedono il sesso come qualcosa di animalesco, prima del matrimonio, perchè non ricevono un'educazione sessuale dai genitori?” Niente, ma io ve le dico lo stesso, perchè vi voglio bene e condivido con voi delle notizie che potrebbero salvarvi in alcune discussioni. Ma voi mi direte, “Si ciccia, ma vieni al dunque, è bello?”.

 Sono stata molto contenta di ritrovare nel film tutte le deliziose canzoncine della versione del '91, alcune sono state aggiunte o leggermente modificate, però direi che non ci sono stati grossi traumi. Per l'aspetto musicale, sono stata soddisfatta (aveva vinto due Oscar, quello per la Colonna sonora e per la Miglior canzone, perché cambiare qualcosa che funziona?).

Per altri aspetti un po' meno, però diciamolo, il cartone animato è uscito nel 1991, questo è del 2017, la storia deve rappresentare anche l'epoca in cui sono stati girati.

Il cartone animato, ha portato negli anni '90 un sensibile cambiamento. A differenza delle prime principesse, Ariel (La Sirenetta è del 1989, John Musker e Ron Clements) e tutta la squadra delle ragazze successive, Belle compresa, sono diverse: meno bisognose di aiuto, più indipendenti, combattive, non stanno lì a dire “aspetta che il principe arriverà in sella ad un cavallo a salvarmi”, non sono casalinghe disperate che sognano il grande amore o delle addormentate che si svegliano quando tutto il lavoro sporco è stato fatto. Eh no! Loro combattono, se ci pensiamo ne La bella e la Bestia è Belle a salvare l'uomo, non il contrario.

Alcune cose mi hanno lasciata perplessa: tipo la camminata di Belle, nel cartone era strana, ma sempre elegante e raffinata. Nel film fino ad un certo punto sembra uno scaricatore di porto, sul serio, cammina proprio come un uomo, poi diventa una donnina molto aggraziata. Hanno calcato la mano su altri aspetti molto legati al mondo contemporaneo, un sindaco afro-americano nella Francia del '700? Sul serio?! E' difficile trovarne oggi che sono passati secoli, figuriamoci nel '700, poi ci sono riferimenti omosessuali (è il primo film che apertamente mostra un ruolo così esplicito), il mio dubbio è lo stesso, nel '700? Tutto questo è discutibile, però non mi ha disturbato più di tanto.

Le due cose che mi hanno infastidito tanto, ma proprio tanto, sono state le storie dei due protagonisti: perchè dobbiamo andare alla loro infanzia? Che bisogno c'è di dover andare ad approfondire aspetti delle loro vite, che, da un punto di vista narrativo, non hanno veramente senso? La Bestia era superficiale perchè il padre l'ha trattato male, ma dai…la Bestia era così perchè quando (nel cartone) è stato trasformato aveva 10 anni, era un bambino viziato, superficiale, privo di empatia e materialista, non aiuta la strega, perchè brutta e vecchia. Inoltre la Bestia è una figura narrativa, in psicologia rappresenta la visione del sesso, mentre una donna che affronta un uomo dalle sembianze animali, rappresenta proprio il cambiamento della sua visione sessuale ( non a caso tutte le principesse sono in una fase pre-adolescenziale o già adolescenti, il loro percorso le porterà ad una maturazione ed è per questo che saranno poi pronte per il matrimonio). Quindi mi chiedo, che bisogno c'è di giustificare la Bestia? Era così, punto, poi cambia e matura pure lui. Quante persone ci sono aride e superficiali senza un motivo? Sono immature, poi alcune crescono e altre no.

Poi un'altra cosa, nel cartone animato non si fa alcun riferimento alla madre di Belle, perchè? Logico, non ha importanza la figura della madre. La madre è morta e la ragazza ha un bellissimo rapporto con il padre, questo basta, lui riesce a trasmettere alla figlia tutti i valori necessari per servire alla sua crescita.

Vogliamo parlare dell'antagonista Gaston? Bè, certo! Allora, nel cartone era uno stupidotto superficiale e narcisista, sempre pronto a specchiarsi, “guarda come sono bello, guarda come sono forte”, certo, ma chi si loda s'imbroda caro mio. Già nel cartone si percepiva una certa vena di maschilismo in questo personaggio “le donne non devono leggere, altrimenti pensano”, qui il tutto è amplificato, è molto più stupido, non è solo un cacciatore è anche un militare guerrafondaio, e il motivo è abbastanza ovvio: è ignorante.

Potrei e vorrei dire molte altre cose su questo film, ma voglio tirare un po' le somme. Nonostante le perplessità, il film mi è piaciuto (meno l'attore che fa il principe, dai…che scelta è?), i costumi sono bellissimi, l'atmosfera disneyana si respira fin dall'inizio. Direi che non mi ha deluso come Maleficent (2014, Robert Stromberg) o Cenerentola (2015, Kenneth Branagh). Avevo molta paura di andarlo a vedere, però se avete amato il cartone, potete andare serenamente a vederlo!

E niente, alla fine non sono riuscita a farvi una recensione breve e concisa. Mi spiace, la prossima volta vedrò di battere meno.

                                         

P.s.= Possibile che non abbiamo ancora imparato a riprodurre i lupi? Anche in questo film, sembrano dei robot, troppo meccanici e per niente animali.

Titolo: La bella e la bestia ; Regia: Bill Condon; Anno: 2017; Paese di produzione: Stati Uniti; Produzione: Walt Disney Pictures, Mandeville Films; Durata: 129 min.