giovedì 4 gennaio 2018

Wonder: la gentilezza negli occhi di chi guarda.

Miracolo dei miracoli sono riuscita ad andare a vedere Wonder, ma soprattutto sono riuscita a fare due cose in 2 ore di film: non pensare ai 1000 commenti fantastici letti in questi giorni e non paragonare il film al libro, o meglio ai 4 libri.


Per chi ancora non lo sapesse A Wonder story è una collana composta da 4 libri; il primo libro è dedicato ad Auggie, poi c’è il libro di Cristopher (assente nel film), Julian e Charlotte. Speriamo che R. J. Palacio (l’autrice) decida di scrivere altri libri usando anche i punti di vista di altri personaggi.

Wonder ruota attorno al primo personaggio, August (Auggie) Pullman (interpretato da Jacob Tremblay) un bambino con una grave deformazione facciale, la scuola, la famiglia, gli amici, i nemici tutto quello che riguarda un bambino di 10 anni, però amplificato dagli sguardi altrui ( “Se ti fissano, lasciali fissare. Se sei nato per emergere non puoi passare inosservato”), dalle paure degli altri.

A Wonder story è un piccolo mondo e lo è anche il film che, lo ammetto, mi è piaciuto un sacco. Poi ragazzi: c’è Julia Roberts!

Ma andiamo con ordine, Auggie dopo aver studiato in casa con la mamma Isabel (Julia Roberts), viene iscritto in prima media. Già le medie sono traumatizzati, aggiungiamoci il fatto che il bambino ha subito 27 operazioni e si vergogna di se stesso e il drammone è servito.

Auggie viene descritto come un ragazzino normale e straordinario allo stesso tempo ed è per questo che in alcuni punti mi stava antipatico. Sì in realtà simpatizzavo con Via (Izabela Vidovic), la sorella maggiore, messa in po’ da parte dai genitori per supportare il bambino. Auggie fa i capricci, ma se ci pensiamo quale bambino di 10 anni non fa capricci e non vorrebbe essere al centro di tutto? Tutti, e i bambini che fanno così non sono mai tanto simpatici, così pure Auggie non mi piaceva molto in quei momenti e sono contenta di questo. Però, non puoi non affezionarti a questo piccolo astronauta: è intelligente, tenero, dolce rispecchia esattamente l’insegnamento che gli viene dato dalla sua famiglia, ha dei genitori meravigliosi, un ambiente familiare sano, genuino, protettivo, ma non troppo, il fatto che cerchino di mandarlo a scuola con gli altri “diabolici” ragazzini la dice lunga. La vita ha già portato via troppe cose ad Auggie, loro non possono impedirgli il resto.

Tutto il film ruota attorno alla famiglia di Auggie (nel libro ci sono molti più punti di vista) e agli affetti a loro più cari. Noi ci sentiamo parte di quella famiglia (come non si può non farne parte?).

All’opposto abbiamo la famiglia del bullo fighetto Julian, come può il povero Julian essere una brava persona se gli è capitata una famiglia straricca e superficiale? L’immagine ed essere al centro dell’attenzione per la sua famiglia è tutto. Dai libri invece emerge un Julian pieno di paure, insicuro, verrà salvato dalla nonna, tutte le nonne nei libri sono dei salvagenti. Dal film tutto questo non esce, siccome Julian è un bullo ma pieno di turbe, ci tenevo a dirvelo. Però anche lui nel film si redime, ecco, questo in maniera abbastanza sbrigativa. 

Veniamo alla relazione tra Auggie e sua madre; già accennavo di come tutta la famiglia cerchi di rendere la sua vita normale, di proteggerlo, ma non troppo. Tra lui e la madre vi è un rapporto simbiotico, quando Auggie diventa indipendente e vive l’esperienza scolastica in maniera serena, la madre inizia a prendersi cura di se stessa, termina gli studi, si fa via via più giovanile (notavamo, io e le mie compagne di cinema, che all’inizio del film Julia sembra sua nonna, di Julia, s’intende), riesce a passare una serata romantica con il marito (Owen Wilson).

Che dire, guardatelo, fatelo guardare, mostrate questo film a scuola, non perché i vostri figli imparino ad essere gentili (dovreste averglielo già insegnato ai vostri figli), ma perché sappiano quanto importante è essere diversi, essere orgogliosi di questa diversità ed originalità.

Voglio salutarvi citando il primo precetto che viene letto in classe da Summer (Millie Davids, il mio personaggio preferito in assoluto) “Quando ti viene data la possibilità di scegliere se avere ragione o essere gentile, scegli di essere gentile” e, voi, cosa scegliereste?

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