SPOILER per chi non avesse mai visto Trainspotting.
Alla fine di Trainspotting (1996), la scelta di Marc Renton lo portava lontano da Edimburgo, dall'eroina e dai propri amici, dopo vent’anni ritorna a casa.
Sono molto affezionata a Trainspotting e dopo vent’anni mi sono trovata a guardare il tirare le somme di questi quattro uomini. Sin dal trailer si capisce che T2 non ha la ruvidità fotografica e la povertà di mezzi di Trainspotting; i vent’anni passati hanno portato fama e premi al cast e fondi per fare un seguito. Danny Boyle ha dovuto trovare delle soluzione per non rifare se stesso (intervista su Film TV n. 8 del 21/02/2017).
L'Edimburgo del 2016 è molto diversa dall'Edimburgo del 1996; ha molte cose differenti da raccontare. L'Edimburgo contemporanea ha cercato di dimenticare l'era di Margharet Tacher, si è arricchita ed è molto più europea. Esternamente tutto è cambiato e il tempo passato, i corpi dei protagonisti e degli altri membri del cast sono l’orologio del tempo trascorso.
I personaggi sono solo fuggiti dai loro problemi, non li hanno mai risolti e dopo vent’anni sono sempre gli stessi problemi a far muovere la loro vita. Ewan McGregor parla di sostituzione a una vecchia addiction con una nuova, fitness al posto dell’eroina, e Jonny Lee Miller raccontando della sua antitesi “Sick Boy è sempre stato cool, ma adesso non lo è più, non si è sviluppato molto come persona.” (intervista su Rolling Stone, febbraio 2017).
Questa (insana) passione per la vita continua a scorrere nelle vene e a suonare sul gira dischi.
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