giovedì 9 febbraio 2017

L'animo umano a Colori!




C'è la Disney e poi c'è la Pixar. La Disney aiuta i nostri bimbi a crescere, la Pixar sfama il bambino che è dentro ad ogni adulto: questo è il caso di Inside Out. L'emittente televisiva che lo trasmette ci avvisa fin da subito il film è per “bambini accompagnati”. Ed è così: dal mio punto di vista, il film non è adatto per i bambini di età inferiore ai 10 anni, potrebbe essere usato come strumento didattico, quando s'insegna o si introduce il bambino alle emozioni.
Protagonisti del film sono le nostre emozioni più profonde: Gioia, Tristezza, Disgusto, Rabbia, e Paura. Riley, la bambina protagonista, si ritrova a vivere un momento traumatico nella sua vita, ha solo 11 anni e la sua famiglia si trasferisce a San Francisco. Qualcosa si spezza e tutto deve essere ricostruito; tutti noi viviamo quel momento traumatico nella nostra vita che ci fa crescere, il fanciullo dentro di noi lascia il posto all'adulto.
Nel film Tristezza e Gioia si perdono con Riley, devono aiutare la loro bambina ad affrontare questo momento sconvolgente e fanno un percorso di crescita insieme a lei. Le due emozioni vengono risucchiate e, per ritornare al quartier generale, intraprenderanno un viaggio ricco di sfide nelle mille sfumature dell'animo umano. Con loro ci sarà l'amico immaginario di Riley, Bing Bong, che aiuterà le due e farà aprire gli occhi a Gioia, che non potrà e non dovrà più fermare Tristezza (si sono messe nei guai proprio per questo motivo). Le due sono le due facce della stessa medaglia, basta vederle fin dall'inizio per capire che le due si appartengono, entrambe vengono contraddistinte dal colore azzurro. Gioia guarderà i ricordi di Riley da un'altra prospettiva, capirà che prima di essere felice, la bambina vive la Tristezza e viceversa. Non possiamo essere felici se non sappiamo cosa significhi essere tristi. Bing Bong si sacrificherà per salvare Gioia perchè dobbiamo perdere qualcosa per strada per vivere una felicità diversa.
Ed è così che la consolle di Riley conoscerà nuovi tasti, altre sfumature delle sue emozioni, diventerà una persona più grande, più ricca, forse non del tutto completa, perché, come ci fanno sapere, “Ha solo 12 anni”. Un anno difficile per Riley. Ma la vita riserva alla bambina molto altro ancora. Il film, inoltre, ci mostra come non solo Riley sia ricca di emozioni, di aspetti della personalità, ma anche mamma, papà, i compagni, le maestre e, cosa molto importante, anche gli animali.
Lo consiglio? Certo! A tutti? Sì, ma ad un pubblico inferiore ai 12 anni consiglio la visione con un pubblico adulto, non tanto per il bambino, forse non ha bisogno di essere completamente accompagnato, ma per l'adulto che ha bisogno di essere accompagnato dal bambino in questa speciale scoperta.

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