Non
c'è nulla di più familiare di una cena tra amici, passarsi il cibo,
ridere chiacchierare, ricordare... Per me i film di Ferzan Ozpetek
sono così: familiari.
È
come se ogni volta il regista ci invitasse a casa sua per raccontarci
qualcosa di intimo e personale, qualcosa da dire solo agli amici. Non
a caso nei suoi film ci sono sempre scene di cene tra amici.
Ho
scelto quattro film della sua filmografia che penso rappresentino
altrettanti temi a lui cari.
Il
primo è...
Le fate ignoranti (2001)
Ricordo
ancora la prima volta che visto il manifesto di Le fate ignoranti, è
un quadro, mi colpì molto per i suoi colori, così come fanno i suoi
film.
Proprio
da quel quadro inizia l'intreccio di Le fate ignoranti.
Antonia
(Margherita Buy), medico specializzato nella cura dell'AIDS, perde il
marito Massimo a causa di un incidente.
Mettendo
in ordine tra gli averi di Massimo trova un quadro con una dedica di
una probabile amante. La donna si mette alla ricerca di questa
presunta amante, una certa signorina Mariani. Le sue ricerche la portano a casa
dell'amante del marito, Michele (Stefano Accorsi).
Massimo
era gay, e soprattutto aveva un'intera esistenza da cui lei “che
mangiava dal suo stesso piatto” era esclusa. Casa di Michele è
infatti il ritrovo di un gruppo di amici tutti appartenenti alla
comunità LGBT e tutti con storie differenti.
Antonia
si ritrova a scoprire, e con lei lo fa lo spettatore, molte delle
dinamiche e delle questioni legate all'omosessualità. Lei, una donna
molto razionale e fredda, entra a contatto con il calore di una
famiglia non di sangue ma non per questo non unita; a casa di Michele
regna un'intimità che, col senno di poi, lei non ha mai avuto con
il marito.
Non
per ultimo conoscerà Ernesto (Gabriel Garko), malato terminale di
AIDS, che le racconterà la propria storia.
Tra
Antonia e Michele nasce un rapporto ambiguo, forse per la diffidenza
tra i due (Michele è sempre rimasto nell'ombra), forse per la
riluttanza iniziale di lei ad accettare non tanto l'omosessualità
del marito quanto il fatto che le nascondesse un segreto tanto
grande.
Con
il tempo i due stringono un'amicizia molto forte, quasi
un'attrazione, che li porterà a riflettere su cosa vogliono dalla
propria vita.
Le
fate ignoranti arriva quattro anni dopo Hamam, Bagno Turco, film
d'esordio del regista e che affronta anche il tema
dell'omosessualità, ma qui vi è un'impronta diversa.
Ozpetek vuole
raccontarci la quotidianità della comunità LGBT di cui lui stesso
fa parte, vuole mostrare, ed era il 2001, come l'amore sia amore. Non
importa se si ama qualcuno dello stesso sesso o opposto; nessuno si
esime dai rapporti affettivi.
Nei titoli di coda vediamo il cast durante la manifestazione del Gay Pride a Roma.
All'inizio
ho accennato al fatto che la locandina del film mi avesse molto
colpita per i suoi colori. Amo i film di Ozpetek anche per questo,
per il modo in cui usa la luce ed i colori; tutto è costruito per
lanciarci il sentimento che domina il film o la scena in particolare.
Ad esempio nelle scene dei pranzi tutto ha colori caldi e saturi,
il rosso del sugo della pasta, la tovaglia colorata, i piatti ed i
bicchieri tutti spaiati e diversi; si crea un caos ordinato che rende
lo spettatore quasi uno dei commensali.
P.S.
ho controllato, il quadro è stato dipinto da Ozpetek stesso ai tempi
del liceo.
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