domenica 1 ottobre 2017

Una domenica felice come il primo novembre

Volevo preparare una recensione “live”, nel senso scriverla mentre guardavo il film. Per una serie di sfortunate coincidenze non ci sono riuscita, il film l'ho guardato in due volte, il mio pc si era messo in pausa per il troppo caldo (eh si, pure lui!!!).
Dopo essermi guardata tutte le 13 puntate di 13 (vi invito a leggere la recensione a due mani su questo telefilm QUI) ho detto “massì, va là, guardiamo anche Io prima di te!”. Entrambe le storie parlano di “suicidio”, ho vissuto una settimana all'insegna della morte, che poco si addice alla mia estate.
Io prima di te è un film del 2016, regia di Thea Sharrock, tratto dall'omonimo romanzo di Jojo Moyes. Ho letto il libro circa un anno fa, inutile dirvi che nel libro, rispetto al film i protagonisti della storia sono molto più ricchi di spessore; vengono narrati fatti personali delle loro vite, in modo da farceli comprendere al meglio. Però questo “taglio”, non ha compromesso più di tanto la storia del film, che si concentra molto sulla storia d'amore dei due protagonisti: Luisa Clark e William Traynor.
In brevissimo: William è un super riccone, sportivo, avventuroso, belloccio, una mattina esce di casa, viene investito da una moto e da quel momento rimane quadriplegico. La sua famiglia gli cerca un'assistente (in due anni ne ha cambiate parecchie) e a questo punto arriva la bizzarra e solare Luisa. La ragazza è appena stata licenziata e cerca lavoro. Nel film la paralisi dell'uomo passa molto in secondo piano e infatti alla fine del film ti chiedi: “Perchè?” (non vi dico il motivo della domanda).
Ecco, adesso però non so più come continuare, perchè se vi faccio riferimento con altri film potreste anche capire come proseguirà la storia. Il film nel complesso non è malaccio, forse si poteva fare di più visto i due grandi temi che vengono affrontati, ma la scelta è stata quella di renderlo molto più commerciale e romantico (non che il libro non lo sia). Nel film spicca molto Emilia Clarke (Luisa Clark), forse per il suo sorriso dirompente o per l'abbigliamento pieno di colori, ho trovato la sua interpretazione piena di luce, ma questa cosa non è del tutto positiva, perchè quella luce non riesce proprio a spegnersi nei momenti più drammatici. A distanza di giorni, dopo la mia visione del film, posso dire che me ne potrei ricordare più come una “commedia- romantica” che come “ film drammatico”.
Detto ciò, se avete voglia di deprimervi e piangere pesantemente, scrivetemi, così posso farvi una lista completa di “film-piagnucolosi”, ottima per tutte le situazioni.
Ahn, dopo tutto questo non mi resta che dirvi: Enjoy!

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