venerdì 29 settembre 2017

Ubriache di cinema: il vino nei film

Rieccoci ai consigli delle Filmlovers!
Siamo ormai immersi nei colori autunnali, quale evento contraddistingue l'autunno se non la vendemmia? Ciascuna di noi vi propone un film dedicato a questa inebriante bevanda, dalla commedia al documentario. Buona visione! *degustazione!

L.R. consiglia Racconto d'autunno (Éric Rohmer, 1998)


Magali, la protagonista di  Racconto d’autunno, è una vedova che ha deciso di vivere un’esistenza solitaria immersa nel suo podere, occupandosi di viticoltura. La fidanzata di suo figlio, Rosine, e la sua amica Isabelle, entrambe preoccupate per la vedova che sembra non voler rifarsi una vita, decidono di trovarle un compagno. Isabelle inserisce a suo nome un annuncio nel giornale per trovare un uomo adatto a lei, mentre la giovane Rosine vuole farle conoscere un suo ex professore. Entrambe le donne, all’oscuro delle intenzioni dell’altra, organizzano l’incontro in occasione del matrimonio della figlia di Isabelle. Nonostante le varie incomprensioni con l’uomo che ha risposto all’annuncio, Gerard, sembra esserci la possibilità di una storia in futuro. Una pellicola dai toni caldi e delicati che si staglia, non a caso, sullo sfondo del vigneto di Magali. L’autunno, assimilabile all’età matura ma ancora fertile della protagonista, è una stagione in grado di donare ricchi frutti, come appunto l’uva. Questo frutto è quasi pronto per diventare vino, simbolo legato al dio Bacco, all’estasi e al piacere. Una metafora bucolica che lascia presupporre una rinascita per Magali, in quanto l’amore può arrivare in ogni stagione della vita.


Francesca Guarnieri consiglia Sideways - in viaggio con Jack (Alexander Payne, 2004)


Sideways- In viaggio con Jack, film del 2004, candidato a 5 premi Oscar, vinse quello per la Miglior sceneggiatura non originale. Il film racconta il viaggio di due amici, uno dei due, Jack (Thomas Haden Church) dovrebbe sposarsi, e l'amico Miles (Paul Giamatti), essendo un enofilo, gli organizza un addio al celibato visitando varie cantine. I due amici incontrano due donne (Sandra Oh e Virginia Madsen) e il loro viaggio cambia.
Il film mi è piaciuto perchè è un percorso su vari temi, sull'amicizia e su come essa possa essere mutabile, su come le persone in base alle situazioni possano adattarsi, sui sogni, sulla vita, sulle grandi  o piccole domande, del tipo “a che punto siamo?”. Poi c'è il vino, il protagonista assoluto insieme ai vigneti, alle cantine della California. Grande protagonista del film il Pinot Grigio.
Dopo aver visto il film, sono uscita a far aperitivo, così l'ho assaggiato, preferisco il prosecco.


Laura Perrotti consiglia Il profumo del mosto selvatico (Alfonso Arau, 1995)


Remake di Quattro passi tra le nuvole di Alessandro Blasetti, il profumo del mosto selvatico è una storia d'amore ambientata tra le vigne della Napa Valley.
Paul Sutton (Keanu Reeves) è un reduce della seconda Guerra Mondiale che, tornato a casa, scopre che la moglie ha un altro uomo. Decide così di riprendere la sua attività di rappresentante di cioccolatini e viaggiare per gli Stati Uniti. Su un treno diretto a Sacramento incontra Victoria Aragon (Aitana Sanchez-Gijon), la ragazza sta tornando nella tenuta della sua famiglia, Las Nubes (le nuvole), incinta ma senza un marito. Paul, di fronte alla disperazione della donna, le propone di spacciarsi per suo marito per qualche giorno e poi andare via. I due arrivano a Las Nubes dove sta per iniziare la vendemmia, e Paul non riesce ad andare via, per il calore della famiglia di lei e soprattutto perché i due sono attratti l'uno dall'altra. Il cuore del film è il rito della vendemmia che coinvolge i due protagonisti con il suo potere afrodisiaco e l'amore di una famiglia verso le proprie radici (in questo caso rappresentate proprio dalla vigna).
Questo film è un po' come il vino, vecchiotto ma sempre affascinante, sensuale ma non volgare.
Lo vedrei se non altro per Giancarlo Giannini nei panni di un messicano irascibile ma sempre di gran classe o per un giovanissimo Keanu Reeves.


Sonia Madini consiglia Sour Grapes (Reuben Atlas, Jerry Rothwell, 2016)


Mi sento di consigliare questo interessante documentario. Tratta l'incredibile storia di un insospettabile ragazzo indonesiano, Rudy Kurniawan, appassionato di vini che inizia a farsi notare nelle maggiori case d'asta d'america, spendendo decine di migliaia di dollari in bottiglie rare, spingendo il mercato ad alzare il prezzo. Il suo carattere amichevole, generoso, lo aiuta ad addentrarsi nel mondo dei collezionisti e in quello dei degustatori, dove si stappano bottiglie pagate anche 10000 dollari. Rudy non parla spesso del suo passato, della sua famiglia di origine e di come disponga di queste somme di denaro. Nonostante tutto ha una schiera di amici fedeli a cui consiglia qualche bottiglia da acquistare. Peccato che qualcuno inizi ad insospettirsi: sul mercato iniziano a comparire troppo spesso bottiglie contraffate, con etichette e tappi non originali. Un produttore di vino della Borgogna vola negli Stati Uniti per difendere le sue etichette, scontrandosi con la difficoltà nell'affrontare i responsabili. Sono pochissimi infatti i ricchi collezionisti a voler ammettere di avere decine, o centinaia, di bottiglie contraffatte: meglio far finta di nulla e godersi la "preziosa cantina".
Se queste righe vi hanno incuriosito potete trovare Sour Grapes disponibile sulla piattaforma Netflix.

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