Ho sempre pensato che l'unica chiave di
lettura dell'Italia sia la satira che sfuma nel grottesco; Sono Tornato è
grottesco, quanto attuale.
Remake del film tedesco Lui è
ritornato (Er ist wieder da) del 2015 diretto da David Wnendt
basato sul romanzo di Timur Vermes (2012).
Le sinossi dei due film sono speculari. Hitler
si risveglia nella Berlino del 2015 e Benito Mussolini “magicamente” si ritrova
nella Roma del 2017.
La domanda del film è semplice “Cosa potrebbe succedere se il Duce
"ritornasse sulle scene"?
Un ibrido di materiali, riprese
documentarie (le immagini del giro d’Italia del regista di documentari
interpretato da Frank Matano sono autentiche) e di finzione mostrano la
necessità degli italiani di avere un interlocutore. Dopo questo viaggio on the
road del Paese, il Duce, il fondatore della propaganda, identifica nella
mancanza di sogni il problema principale del paese.
Tutti vedono nel Duce un attore con una comicità surreale, una
persona con cui relazionarsi, non uno spettro o un mostro del passato; Maurizio
Popolizio è di una bravura immensa e mi ha spaventato.
Al termine del film, da uno dei protagonisti ci viene
chiesto di ricordare e di non perdonare.
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