giovedì 18 gennaio 2018

Noi siamo tutto. Il titolo sembra una presa in giro.

Di film brutti, ne ho visti tanti, ma come questo, nessuno. E’ un’offesa al giovane pubblico. Sul serio, pieno di banalità, ne ha così tante che non so neppure da dove iniziare. Il film (regia di Stella Meghie) è tratto dal libro omonimo di Nicola Yoon.
Allora Madeline (Amandla Stenberg), detta Maddy, ha una malattia: immuno skin, non può uscire o entrare in contatto con persone che prima non siano sterilizzate, oggetti sterilizzati, perché se entra in contatto con un virus il suo sistema immunitario non saprebbe sconfiggerlo e anche con un banalissimo raffreddore potrebbe lasciarci le penne.
Non si sa per quale strano motivo (forse per via dei coloranti, tossici anch’essi) deve indossare magliette bianche di cotone, poi in realtà nel film mette altre cose colorate: e allora perché dirlo? Si poteva anche sorvolare sulla questione colore o non colore. Eh no, perché Maddy “incontra” il suo nuovo vicino di casa, Olly (Nick Robinson), che guarda caso veste sempre di nero. Ma che contrapposizione intelligente, caspita! I due si osservano da lontano, spero non troppo, perché altrimenti scatta la fantascienza e la vista bionica.
Olly e la sorella vanno a citofonare a casa di Madeline per portare un ciambellone, gentilmente offerto dalla madre dei due, per scusarsi del loro arrivo. Qui ti fanno capire, furbacchioni “siamo dei cattivelli vicini”. Oh mamma mia, che ribelli e che spavento. La madre psicopatica di lei (Anika Noni Rose) rifiuta il ciambellone e per giorni lui alla finestra fa fare delle cose assurde a sto dolce. E lei ride. Poi finalmente decidono di scambiarsi il numero. Ragazzi: siamo nel 2017, abbiamo più social che aria. Aggiungo una piccola cosa, prima di proseguire, per i primi sei minuti di film, parla solo lei, i suoi pensieri scorrono per 6 interminabili minuti.


Nel momento in cui i due Romeo e Giulietta iniziano a mandarsi i messaggini della conoscenza (nel momento in cui è scattato il paragone con i due amanti di Verona, monumenti dedicati a William si stanno sgretolando), veniamo catapultati nella fantasia di lei, sono in un bar che conversano, adesso, non so se la conversazione sia fredda per cercare di replicare il gelo del dispaly. Fatto sta che, questa conoscenza è sconnessa e insensata. Ho deciso di estrapolare alcuni passaggi che mi hanno lasciato particolarmente allibita: Maddy chiede al povero malcapitato “hai presente il film Stregata dalla luna?”, lui risponde no. Allora a quel punto, una persona normale o gli racconta brevemente il film, oppure cerca comunque di ricollegarlo a quello che ha detto, non gli vai di certo a citare una battuta del film, se non l’ha visto che gliela dici a fare? E poi si stupisce perché lui non riesce a cogliere il senso.
Ma ad un certo punto, scatta la celebrazione dell’ovvio. Lui, per vivacizzare la conversazione e dare un ritmo più incalzante alla conoscenza dice “Facciamo un gioco”. Gioco, dovrebbe essere divertente. Devono citare alcune cose per descriversi, le prime due sono: libro preferito e una parola che ti rappresenta, Olly spedito risponde “Il signore delle mosche, macabro…”. Lei cerca di fare l’intellettualoide per atteggiarsi e dice “Il signore delle mosche? Ah lugubre!”. Ti prego, sono appena trascorsi 15 minuti e ne abbiamo già combinate così tante.
Adesso, non dirò che formalmente ed esteticamente è brutto, è abbastanza nella norma, ci sono alcune cose poco a fuoco, però tutto sommato, possiamo passarlo. Non abbiamo grosse aspettative da quel punto di vista. Questo film è brutto soprattutto nei dialoghi e come si sviluppa la storia, per questo motivo è veramente orribile. Però dai, andiamo avanti, manca ancora un ‘ora e un quarto, può sempre migliorare.  Ma quando mai!
Il loro amore è avvincente come una gara di carrelli del vecchietto di Amazon. È un film imbarazzante! C'è più pathos in una puntata de il segreto che in questo film.
La madre è una psicopatica (l’avevo già detto, ma è meglio ridirlo), ha perso marito e il fratello di Maddy in un incidente d'auto. E Olly? Chi è, come vive questo rapporto? Perché non ha nessuna espressione, ma qualsiasi cosa gli venga detta fa un sorriso da ebete.  Non si sa! Poi uno slancio: i due partono alle Hawaii per una fuga d’amore. Ecco risulta pesante anche la parte più spensierata, il vuoto dei dialoghi viene riempito con delle musiche, anch'esse poco azzeccate, magari qualcosa di allegro pop o una bella ballata strappalacrime. Piatto.” Io ti amo”, dice lui. “Io ti amavo ancora prima di conoscerti”, risponde lei …e a quel punto ti cade tutto, o meglio cade anche quell’ultima cosa che fino a quel momento, non si sa per quale assurdo motivo, era rimasta su.  Gli innamorati in vacanza entrano nel letto e scoprono l’intimità, hanno il loro primo rapporto. Intuisco che sta per arrivare il momento clou del rapporto, perché così, inutilmente viene inquadrato l’oceano (il tutto per mezzo secondo) un'onda s'infrange sulla battigia. Si poteva usare metafora peggiore: si può? Davvero? Neppure il film più trash arriva a tanto. A sto punto potevano citare Scary movie! Lei al risveglio si guarda allo specchio e si sente donna. Donna con sensi di colpa. Ma no, si sta per sentire male, finalmente e a quel punto pensi: “dai che sta per morire e almeno diamo una bella defibrillata allo scorrimento narrativo”. Non vado oltre, se avrete modo e pazienza di scoprirlo, sono con voi, con il pensiero.

Guardatelo, se avete voglia di sentirvi immortali per un po’, perché questo film ha la capacità di dilatare il tempo, i minuti scorrono, ma sembrano essere ore. Ti offre la possibilità di vivere 1 ora e mezza in eterno! E’ tutto. E’ proprio tutto! Ah no, se volete, esiste anche il romanzo, magari quello è meglio!

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