domenica 11 febbraio 2018

Gabriele Muccino Made in Italy! - Ricordati di me! Siamo giunti al termine

Siamo giunti al termine, di questa magica carrellata sui primi film italiani di Gabriele Muccino, abbiamo iniziato quasi un mese e mezzo fa questa avventura tra grandi attori e pessime prove di
recitazione con Ecco fatto, siamo passati al nostalgico Come te nessuno mai, all’amore e odio dell’Ultimo Bacio fino ad arrivare a Ricordati di me. Lo ammetto, lo ricordavo molto poco in realtà. Con questo film il mio interesse per Gabry se ne va in America.  Il film inizia con una voce fuori campo, stile il favoloso mondo di Ameliè (il narratore in entrambi i film è Omero Antonutti).  Carlo (Fabrizio Bentivoglio) e Giulia Ristuccia (Laura Morante) (si chiamano come i protagonisti de L'ultimo bacio, mentre il cognome è della famiglia di Silvio di Come te nessuno mai, il cerchio si chiude). Carlo e Giulia sono sposati, hanno due figli, Paolo (Silvio Muccino) e Valentina (Nicoletta Romanoff), un lavoro, un cane, vivono in un appartamento, in un palazzo "borghese" (la borghesia, tanto cara a Muccino) a Roma.  Tutto sembrerebbe filare, ma Carlo e Giulia non sono felici, entrambi hanno sacrificato i loro sogni per non si sa cosa, forse per amore, anche se non sembrerebbe quello il reale motivo, visto che Giulia ha avuto due sbandate e Carlo avrà la sua nel film (in tutti i sensi, se non avete visto il film, non anticipo).  Lei voleva fare l'attrice di teatro, ma si ritrova a fare l'insegnante.  Lui, voleva fare lo scrittore, ma lavora in un ufficio (non ho ben capito che lavoro faccia, chiude contratti, ma non so di che tipo). Alla festa degli ex compagni Giulio rivede Alessia, la fidanzatina del liceo, una sempre bellissima quanto incapace di recitare Monica Bellucci. A Giulio scoppia l'ormone nostalgico, si sente giovane, riprende a scrivere, scappa al mare con Alessia e vorrebbe mollare la moglie.  Poi ci sono i due figli, Paolo all’ultimo anno di liceo, si sente in crisi, vuole essere accettato dal suo gruppo di amici, fumarsi kili di maria senza andare in collasso e fidanzarsi con la sua compagna di scuola, una giovane finta frichettona, intellettualmente impegnata con le perle Ilaria (Giulia Michelini).  Valentina vorrebbe farsi tutti i produttori, registi e presentatori della tv pur di diventare una valletta. Se li fa e diventa una “velina”. Le cose restano molto sospese, quasi tutti ce la fanno, ma al termine del film, rimane un alone di sospensione (neppure tanto velata, anzi), di blocco fotografico su di un attimo che preannuncia una morte, intesa come la fine di qualcosa. Però non si sa, ci vorrebbe come per L’ultimo Bacio un sequel dal titolo Ricordiamoci di loro. Ha alcuni interessanti spunti, da un punto di vista tecnico e formale è riuscito, però come già ho detto non sono film così tanto impegnativi, dopo averne fatti tre costruiti tutti nella stessa maniera è normale che dopo tanto esercizio sia uscito bene (ascensori, palazzi, interni, le corse liberatorie per Roma).

 Ora prima di salutarvi e darvi appuntamento a dopo San Valentino (esce A casa tutti bene), posso darvi alcuni consigli per superare un provino con Gabry (presumo girerà altri film in Italia):
-      Allenatevi come se doveste correre la maratona di New York, vi farà sicuramente correre dopo un momento di gioia infinita.
- arrivare al provino correndo, così avrete il fiatone prima di parlare seduti in divano e chiedere in qualsiasi scena “Che pensi”, “Chi sono”, il fiato corto crea phatos.
- parlare come se avessimo un kilo e mezzo di ceci, conditi con semi di chia imitando Jovanotti, fingendo che il nostro interlocutore sul divano (generalmente un famigliare o una persona che ci conosce da almeno 20 anni) sia un 90enne senza apparecchio acustico (ricordate sempre di ansimare.
- Fingete di essere politici di sinistra, trasandati e impegnati (tutto per finta), però chiedere sempre agli altri quello che pensano, ma non di un argomento x, ma di te!
-Essere in crisi o fingersi in crisi anche se sei una futura letterina con il qi pari a quello di una cimice asiatica in trasferta nel Veneto.


Però questo andava di moda nei primi anni 2000. Aspettiamo il prossimo per vedere se in America sono nate nuove esigenze.

P.S. C'è il grandissimo Pietro Taricone, dovevo dirlo, altrimenti la Perry non mi parla più! 

Nessun commento:

Posta un commento