(Ryan Coogler, 2018)
Nato nel 1966, creato da Stan Lee e dal
fratello Larry Lieber, T’Challa è l'unico re terreste del Marvel Cinematic
Universe. Black Panther è tra i film
più politici della serie assieme ad Iron Man e The Avengers; in questo film ci sono
tantissimi spunti di riflessione sulla società americana contemporanea
(l’attuale presidente degli Stati Uniti è appoggiato dal Ku Kluk Klan).
Il film di Ryan Coogler inizia al
termine degli eventi della Civil War (2016). Dopo la morte del padre, T’Challa/Black
Panther (Chadwick Boseman) ritorna nel nativo Wakanda per essere incoronato re.
Il Wakanda è al centro del mondo e fuori dal mondo, in apparenza poverissimo stato dell’Africa centrale, nasconde grandi giacimenti di Vibranium, il metallo più raro sulla terra e alla base di tutte le tecnologie del paese; il principale compito del re è proteggere questo segreto che ha permesso la “sopravvivenza” della nazione in un continente vittima per centinaia d’anni di abusi e violenze della colonizzazione occidentale.
Il Wakanda è al centro del mondo e fuori dal mondo, in apparenza poverissimo stato dell’Africa centrale, nasconde grandi giacimenti di Vibranium, il metallo più raro sulla terra e alla base di tutte le tecnologie del paese; il principale compito del re è proteggere questo segreto che ha permesso la “sopravvivenza” della nazione in un continente vittima per centinaia d’anni di abusi e violenze della colonizzazione occidentale.
Black
Panther è epico e bellissimo, sceneggiatura e dialoghi risentono di echi shakespeariani.
T’Challa deve lottare contro una bugia, che
ha impedito al padre di fare la cosa giusta. I segreti di famiglia creano e
crescono i nostri mostri. Black Panther è il film più femminista della Marvel fino ad ora, fatto di bellissime
donne guerriere che lottano per difendere la propria terra; una svolta nella
narrazione dei blockbuster supereroiestici assieme a Wonder Woman (2017) di
Patty Jenkins.
Wakanda Forever!
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