Tutte le donne
amano gli attori, che sia bello e dannato come Michael Fassbender in Shame, che
si destreggi con i superpoteri come Chris Hemswort o che sia un po’ imbranato
come Hugh Grant in Notthing Hill gli attori hanno come un’aura di fascino
attorno a loro che guardandoli non puoi che fantasticare su di loro.
Chi è il Latin
Lover? e perché è il sogno di tutte le donne?
Il film di
Cristina Comencini del 2015 cerca di spiegarlo con i toni di una commedia gran
parte al femminile.
È il decennale
della morte del noto attore Saverio Crispo (Francesco Scianna), e tutte le sue
mogli e le sue figlie si riuniscono per la cerimonia di commemorazione. Ognuna
di loro ha una sua visione del grande uomo che è stato e se, “ormai tutto è
stato detto su Saverio” qualcosa verrà a galla.
Due mogli, Rita
e Ramona, e ben cinque figlie Susanna, Stephanie, Segunda, Solveig e Shelley
compongono l’ideale harem di Saverio Crispo, un personaggio fittizio ma che
racchiude in sé molti degli attori del cinema italiano di un tempo.
Le donne di casa
Crispo sono molto diverse tra loro, ma hanno tutte il mito del padre.
Susanna
(Mariangela Finocchiaro) si occupa della fondazione dedicata al padre, vive
della sua memoria come se lui fosse sempre lì con lei. Stephanie (Valeria Bruni
Tedeschi) è la figlia francese, attrice nevrotica. Segunda è la figlia spagnola
(Candela Peña), moglie e madre appassionata della sua famiglia allargata.
Solveig (Pihla Viitala) è l’altra figlia attrice svedese, non sa quasi nulla
del padre e per lei è una sorta di fantasma irraggiungibile. C’è infine Shelley
(Nadeah Miranda), la figlia del DNA.
Rita (Virna
Lisi) e Ramona (Marisa Paredes), le due mogli hanno un bel rapporto di
complicità nonostante tutto.
Otto donne ben
caratterizzate dalla regista e sceneggiatrice del film che è riuscita a creare
personaggi e non stereotipi di figlie innamorate della figura del grande padre.
Abbiamo d’altro canto otto interpretazioni molto azzeccate, basta ricordare
Virna Lisi nella sua ultima apparizione.
Attorno a loro
orbitano tre uomini, quasi evanescenti al confronto del grande attore, Marco,
giornalista esperto di Crispo (Claudio Gioè), Alfonso (Jordi Molla) il marito
fedifrago di Segunda e Walter (Neri Marcorè) fidanzato segreto di Susanna. C’è
infine Pedro (Lluis Homar), la controfigura di Saverio, fino ad allora in ombra.
Il lavoro di
Cristina Comencini è stato soprattutto nel ricreare l’atmosfera che regnava nel
cinema degli anni 50, 60 e 70, ma ponendo la storia ai giorni nostri.
Al centro della
storia c’è un fantasma del cinema passato, Saverio Crispo, mai realmente in
scena ma sempre presente.
Il Saverio di Francesco Scianna è un omaggio ai grandi attori italiani e non, da
Mastroianni a Tognazzi, passando per Sordi, Gassman, Volontè fino a Eastwood,
Delon e al Latin Lover per antonomasia, Rodolfo Valentino. È impressionante il
modo in cui questo attore sia riuscito a riportare tante personalità diverse
in un solo personaggio e lo fa con una leggerezza tale da portare lo spettatore
dalla sua parte (un atto seduttivo in tutto e per tutto).
P.S. Lo ammetto,
ho un debole per Francesco Scianna fin dai tempi di Baaria. Quando l’ho
incontrato alla cerimonia di premiazione del Flaiano, qualche anno fa, non ho
capito più nulla e sono riuscita a spicciare solo frasi poco articolate, sarà
quel suo fascino da latin lover…
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