giovedì 9 novembre 2017

Alla scoperta del Latin Lover

Tutte le donne amano gli attori, che sia bello e dannato come Michael Fassbender in Shame, che si destreggi con i superpoteri come Chris Hemswort o che sia un po’ imbranato come Hugh Grant in Notthing Hill gli attori hanno come un’aura di fascino attorno a loro che guardandoli non puoi che fantasticare su di loro.


Chi è il Latin Lover? e perché è il sogno di tutte le donne?
Il film di Cristina Comencini del 2015 cerca di spiegarlo con i toni di una commedia gran parte al femminile.

È il decennale della morte del noto attore Saverio Crispo (Francesco Scianna), e tutte le sue mogli e le sue figlie si riuniscono per la cerimonia di commemorazione. Ognuna di loro ha una sua visione del grande uomo che è stato e se, “ormai tutto è stato detto su Saverio” qualcosa verrà a galla.
Due mogli, Rita e Ramona, e ben cinque figlie Susanna, Stephanie, Segunda, Solveig e Shelley compongono l’ideale harem di Saverio Crispo, un personaggio fittizio ma che racchiude in sé molti degli attori del cinema italiano di un tempo.
Le donne di casa Crispo sono molto diverse tra loro, ma hanno tutte il mito del padre.
Susanna (Mariangela Finocchiaro) si occupa della fondazione dedicata al padre, vive della sua memoria come se lui fosse sempre lì con lei. Stephanie (Valeria Bruni Tedeschi) è la figlia francese, attrice nevrotica. Segunda è la figlia spagnola (Candela Peña), moglie e madre appassionata della sua famiglia allargata. Solveig (Pihla Viitala) è l’altra figlia attrice svedese, non sa quasi nulla del padre e per lei è una sorta di fantasma irraggiungibile. C’è infine Shelley (Nadeah Miranda), la figlia del DNA.
Rita (Virna Lisi) e Ramona (Marisa Paredes), le due mogli hanno un bel rapporto di complicità nonostante tutto.
Otto donne ben caratterizzate dalla regista e sceneggiatrice del film che è riuscita a creare personaggi e non stereotipi di figlie innamorate della figura del grande padre. Abbiamo d’altro canto otto interpretazioni molto azzeccate, basta ricordare Virna Lisi nella sua ultima apparizione.
Attorno a loro orbitano tre uomini, quasi evanescenti al confronto del grande attore, Marco, giornalista esperto di Crispo (Claudio Gioè), Alfonso (Jordi Molla) il marito fedifrago di Segunda e Walter (Neri Marcorè) fidanzato segreto di Susanna. C’è infine Pedro (Lluis Homar), la controfigura di Saverio, fino ad allora in ombra.

Il lavoro di Cristina Comencini è stato soprattutto nel ricreare l’atmosfera che regnava nel cinema degli anni 50, 60 e 70, ma ponendo la storia ai giorni nostri.

Al centro della storia c’è un fantasma del cinema passato, Saverio Crispo, mai realmente in scena ma sempre presente.
Il Saverio di Francesco Scianna è un omaggio ai grandi attori italiani e non, da Mastroianni a Tognazzi, passando per Sordi, Gassman, Volontè fino a Eastwood, Delon e al Latin Lover per antonomasia, Rodolfo Valentino. È impressionante il modo in cui questo attore sia riuscito a riportare tante personalità diverse in un solo personaggio e lo fa con una leggerezza tale da portare lo spettatore dalla sua parte (un atto seduttivo in tutto e per tutto).




P.S. Lo ammetto, ho un debole per Francesco Scianna fin dai tempi di Baaria. Quando l’ho incontrato alla cerimonia di premiazione del Flaiano, qualche anno fa, non ho capito più nulla e sono riuscita a spicciare solo frasi poco articolate, sarà quel suo fascino da latin lover…

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