giovedì 27 aprile 2017

Far East Film Festival. Giorno 6.

Mifune: the last samurai di Steven Okazaki, USA/Giappone.
Toshiro Mifune












Documentario che ripercorre la carriera e la vita di Toshiro Mifune, celebre in patria e all'estero, dal maestro, attore prediletto di Akira Kurosawa. Il regista, famoso per il suo perfezionismo, permetteva solamente a Mifune di avere autonomia sul set, considerandolo di fatto un artista. Nella sua carriera l'attore arriva ad interpretare 170 film d'azione, incarnando la figura fiera del samurai.
Nel documentario appaiono accanto a famigliari e colleghi anche Steven Spielberg e Martin Scorsese, sottolineando l'importanza del lavoro di Mifune per il cinema mondiale, definendo la figura stessa dell'eroe cinematografico.



New Trial di Kim Tae-Yun, Corea del sud.
New Trial













Il giovane protagonista Hyun-woo in sella al suo motorino diventa testimone dell'omicidio di un tassista. Da semplice testimone si trasforma (o meglio, viene trasformato) in unico colpevole. E' quindi costretto a passare dieci anni in carcere, lasciando la madre sola e in povertà. Quest'ultima non vuole arrendersi al destino del figlio, additato ormai come omicida, nemmeno dopo il suo rilascio e si rivolge agli avvocati. Madre e figlio troveranno in Joon-Young l'aiuto sperato: avvocato macchiato da insuccessi è in cerca di riscatto, la causa pro bono fa al caso suo. Le indagini inziano a rivelare i risvolti della vicenda accaduta ormai 14 anni prima, fatta di un mare di bugie.
Il regista Kim Tae-Yun e i produttori di New Trial
Legal drama ben riuscito, e tratto da una storia vera.



Hamon: yakuza boogie di Kobayasi Syoutarou, Giappone.
Hamon: yakuza boogie














Film sulla lotta fra gang, scatenata da un fantomatico produttore cinematografico che fugge con i soldi della Yakuza. A colpi di botte, rapimenti e scambi i protagonisti rincorrono i milioni in questa black comedy ambientata interamente ad Osaka, con la maggioranza degli interpreti provenienti da questa città, in grado di recitare con il dialetto del posto (dice sul palco il regista Kobayasi Syoutarou al pubblico del Far East: "quando leggete i sottotili, immaginateli in friulano!").
Kobayasi Syoutarou regista di Hamon: yakuza boogie



Made in Hong Kong di Fruit Chan, Hong Kong.
Made in Hong Kong













Restauro tanto atteso del film del 1997 di Frui Chan, realizzato dal Festival (il primo in assoluto) e realizzato dai laboratori bolognesi dell'Immagine Ritrovata, restituisce una copia proiettabile a distanza di vent'anni. Il film racconta di Moon, teppista al servizio di mafiosi, vive con la madre che lo dichiara un fallito buon a nulla. Dopo il suicidio di una ragazza e il ritrovamento delle sue lettere d'addio la vita del ragazzo si complica, soprattutto quando si innamora di Ping, malata terminale in attesa di un trapianto. Un capolavoro riscoperto, girato con pochissimi mezzi, rimane attuale e descrive in modo sublime la disperazione di un giovane, chiudendo con un finale poetico.
Fruit Chan, regista di Made in Hong Kong

Nessun commento:

Posta un commento