mercoledì 24 gennaio 2018

Principe Libero, musica e ricordi di Fabrizio De Andrè

Fabrizio De Andreè. Principe Libero è la fiction in due puntate dedicata alla vita di Fabrizio De Andrè, diretta da Luca Facchini che andrà in onda su Rai1 i prossimi 13 a 14 febbraio. E' stato proiettato nei cinema il 23 e 24 gennaio in un'anteprima che ha richiamato molto pubblico.

Luca Marinelli è Fabrizio De Andrè


Facchini ci restituisce un ritratto avvincente, poetico ed affettuoso del cantautore genovese; il Fabrizio De Andrè presentato è famigliare - anche grazie all'apporto di Dori Ghezzi alla scrittura della sceneggiatura - ironico e soprattutto autoironico.

Nella fiction vedremo le varie tappe della vita di  De Andrè che hanno influenzato il suo mondo poetico.  Vediamo così l'infanzia a Genova con i caruggi, il porto, i pescatori e le prostitute, poi Milano dove conosce Dori Ghezzi e infine anche la campagna Sarda. Troviamo molte degli amici, famosi e non, che hanno influenzato la sua scrittura; dalla sua prima "spalla" Paolo Villaggio (Gianluca Gobbi), a Luigi Tenco  (Matteo Martari), fino alla PFM.

La scrittura dei brani è il collante della storia, andiamo avanti di canzone in canzone, da Marinella, a La canzone dell'amore perduto, Amore che vieni amore che vai, a La canzone del maggio fino al ri-arrangiamento di Il pescatore.

La vita di Fabrizio De Andrè non può prescindere dal più forte dei sentimenti, l'amore. Al suo fianco due donne, Enrica/Puni (Elena Radonchich), la prima moglie e poi Dori Ghezzi (Valentina Bellè), sua compagna per anni, che poi sposò nel 1989. Due modi diversi per amare lo stesso uomo. 

Un De Andrè semplice ma ricco di emozioni come le sue canzoni, quello portato sullo schermo da Luca Marinelli.
Marinelli ha creato un De Andrè "stilizzato", l'attore ne ha preso le movenze ma non le sembianze (non c'è molto trucco), non è diventato De Andrè, lo ha interpretato a modo suo, come sempre in modo convincente
Se gran parte del pubblico si chiedeva come Marinelli riuscisse a non farlo pensare al suo "Zingaro", possiamo dire che ci è riusciti egregiamente.
In apparenza l'attore romano ha davvero poco a cui spartire con il cantautore genovese, nella sua interpretazione riusciamo a ritrovare molte delle sue caratteristiche, in particolar modo i suoi modi schivi. Lo vediamo costantemente chino chino su se stesso, nel suonare la chitarra, nello scrivere, nel bere e fumare. 

Affianco a Marinelli, un cast interessante e ben costruito. Prima tra tutti Valentina Bellè, che interpreta Dori Ghezzi. Martari ci regala una breve ma molto interessante interpretazione di Luigi Tenco. Il personaggi più difficile da interpretare senza scadere nell'imitazione è quella di Paolo Villaggio, Gobbi è riuscito a non "rifare" Fantozzi ma a diventare l'uomo dietro il personaggio. 



Un bel ricordo di un grande cantautore caro tanto a chi lo ha conosciuto che a chi, troppo giovane, è comunque cresciuto con le sue canzoni.

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